
Ritmo Malfouf
Il ritmo Malfouf è un ritmo circolare molto semplice in 2/4 proveniente dal nord Africa. Trattandosi di una frase ritmica molto breve e con una cadenza marcata, dà alla musica un carattere "andante". La sua composizione è:
DUM / TAK – TAK
Malfouf significa "avvolto". Giusto per curiosità, anche il cavolo verza si chiama così. Questo ritmo viene suonato in tutti i paesi arabi sia nella musica tradizionale che in quella classica e moderna.
Si usa quindi sia in brani folcloristici e beduini, che in brani più colti;
con molta frequenza viene inserito anche all’inizio e alla fine di un
brano Raq Sharqi, mettendo in risalto l’ingresso e l’uscita di scena
della ballerina. Si può trovare anche in mezzo ad un brano,
per segnare il passaggio da una melodia ad un’altra.
Perché si chiama proprio Malfouf?
Le ipotesi principali sono due:
1. Perché viene utilizzato nei brani Melaya Leff, in cui si usa ballare
con un velo pesante (o sciarpa) in cui la ballerina si “avvolge”;
2. Per il suo utilizzo ad inizio e fine dei brani Raq Sharqi, perché
“avvolge” la tecnica della ballerina che viene mostrata nella parte
centrale della canzone.
Si preferisce con questo ritmo usare camminate, giri, passi in relevè
e comunque movimenti che mostrano la padronanza dello spazio,
insieme con l’agilità e la leggerezza della ballerina. Viene quindi usato
spesso il velo su questo ritmo, sia per un intero brano di Malfouf, sia per brani Sharqi che iniziano con un malfouf e poi cambiano ritmo, in corrispondenza del quale, solitamente, la ballerina lascia il velo e continua a ballare senza di esso.

