
Ritmo Samai

Il Samai è un ritmo in 10/8 di origini turco/andaluse.
Si tratta di un ritmo complesso che si compone di 3 parti: La prima parte in 3 tempi, la seconda in 4 tempi, e l'ultima in 3 tempi.
È una forma musicale propria della musica turca che è stata adottata dagli arabi durante il periodo ottomano. È caratterizzata da avere una struttura simile a quella di un rondò, cioè una delle sue parti o temi costantemente si ripete durante la composizione.
Viene suonato con leggerezza ad andamento lento ma anche media velocità, e gli spazi tra gli accenti principali vengono coloriti con abbellimenti che caricano di passionalità il ritmo.
Il ritmo samai è usato sia nella musica egiziana che in quella turca, veniva utilizzato moltissimo nei brani Muwashshah (che tradotto significa “cinto, avvolto”), omonimo di un genere di poesia araba che segue delle precise regole metriche di composizione (ritmo, numero di strofe, lunghezza delle strofe, ecc…). Alcuni autori arabi hanno tradotto in musica queste opere poetiche realizzandole in brani molto classici e di alto livello culturale.
Nella danza, il Muwashshah viene ballato con movimenti molto classici e raffinati che conducono spesso a paragonare la ballerina ad una vera e propria principessa (relevè, arabesquè, chassè, ecc…).
Nei brani più moderni, il Samai si trova molto spesso all’interno di brani Mejancè, o routine orientali, all’interno dei quali non ha connotazioni poetiche come nei Muwashshah e solitamente si identifica in un momento di “relax”, ovvero un tempo in cui la ballerina può essere più statica e fare movimenti meno energici (non sempre è così, dipende molto dal tipo di brano e da come viene suonato il Samai all'interno di esso).