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Masmoudi Sogheir

 

 

 

 

 

 

Il ritmo Masmoudi Sogheir, o "piccolo Masmoudi" è un 4/4. La sua composizione è:

 

DUM DUM – TAK DUM TAK

 

Questo ritmo viene anche comunemente chiamato Baladi (o Beledi), che significa “del mio paese”, “rurale”, “nativo”… e che noi spesso traduciamo come “popolare”. In Egitto e in altri paesi arabi, l’aggettivo beledi viene usato non solo per la danza ma anche per descrivere frutta, ortaggi ed altri prodotti, per indicare che sono nativi del posto e non provengono dall’estero (es. Beledi apple, mele nostrane). Viene chiamato così perché associato allo stile che viene ballato su questo ritmo, ovvero il Raq Beledi.

È un genere musicale che si definisce al Cairo dove, intorno agli anni ’20 del Novecento, si trasferisce moltissima gente dai villaggi o da altre città dell’Egitto, in cerca di lavoro. Dunque ciascun abitante del Cairo porta con sé le proprie tradizioni e le va integrando a quelle altrui: è così che nelle feste, nei matrimoni soprattutto, nasce e si definisce il baladi, un modo piuttosto spontaneo e diretto di danzare.

Mescola strumenti della tradizione come le tabla, il rabab (violino arabo) e il nay (flauto) con altri strumenti mutuati dalla musica occidentale, primo fra tutti la fisarmonica.

Di solito il pezzo comincia con un taqsim, cui segue uno scambio tra il primo strumento (che spesso è la fisarmonica) e la tabla, finché non intervengono anche gli altri strumenti, dapprima lentamente e poi sempre più vivaci verso un finale energico e scoppiettante.

In questa danza popolare urbana, la danzatrice appare timorosa, incerta; La danza diventa introversa, lo sguardo si abbassa, i movimenti sono contenuti, le mani raccontano il dramma da rappresentare, ricamano l’aria e seguono il corpo nei movimenti, comunque la musica poi, trascina la danzatrice che abbandona la tristezza e celebra la vita.

In questa danza si esaltano i sentimenti della nostalgia, dell’amore e della gioia ritrovata. Il beledi è una danza introspettiva, racconta di tristezza e melanconia, di ricerca delle origini in un mondo che non si riconosce più, che sta dimenticando la terra, per andare verso un futuro non ancora del tutto chiaro e che per questo fa paura. Ma l’uomo per natura poi cede alla celebrazione della vita per cui nell’esecuzione del beledi riaffiorano l’ottimismo e la speranza. Si è molto ancorati a terra in questa danza, raramente si va sulla mezza punta.

 

Facciamo un confronto:

Il blues racconta la storia di schiavitù di un popolo, è manifestazione di una condizione di vita ,è musica tramite la quale si manifestano i sentimenti di perdita dei propri cari e della propria terra. E’ il lamento di dolore di un popolo sradicato e costretto a migrare in regime di schiavitù e nello stesso tempo esprime anche la speranza per un futuro di libertà .

Certamente il beledi lo fa in maniera meno drammatica, ma entrambi gli stili esprimono le stesse emozioni, gli stessi dubbi e incertezze senza negare la possibilità di un futuro migliore; e questi sentimenti vengono magistralmente tradotti da uno strumento a fiato che pure l’orchestra beledi adotta, ovvero il sassofono il cui suono limpido e ampio si presta perfettamente all’interpretazione delle emozioni.

 

Masmoudi Soghyr -
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